News
October 28, 2025

"Irresponsabili" - Quando l'assurdo trova la sua voce (e il suo algoritmo)

I numeri dell'assurdo

Oltre 1 milione di views su Instagram. 60mila like. Oltre 35mila condivisioni del reel. Infinite stories. Infiniti messaggi privati. Zero budget pubblicitario.

Poi sono arrivate "Facciamo la pace" e "La Manovra". Tre brani che costruiscono una narrativa. Un progetto che diventa album.

Ma questa non è la storia di come sono diventato virale. È la storia di cosa succede quando l'autenticità incontra la tecnologia.

Perché ha funzionato

Analizzando il fenomeno con gli occhi da strategist (che è quello che sono quando non mi fingo cantautore AI), emergono quattro elementi chiave:

1. Timing perfetto
La prima canzone è uscita in pieno dibattito politico. Il contesto era bollente, le frasi satirizzate erano fresche di telegiornale.

2. Forma riconoscibile
Non ho inventato nulla. Ho usato sonorità che tutti riconoscono: l'indie contemporaneo per "Irresponsabili" e "Facciamo la pace", il cantautorato alla Jannacci e Capossela per "La Manovra".

3. Contenuto autentico
Le frasi non sono inventate. Sono tutte vere. Dette da politici, opinionisti, figure pubbliche. Non ho dovuto scrivere satira – dovevo solo scegliere cosa satirizzare.

4. Medium inaspettato
Un cantante AI che fa satira politica in Italia? Prima di "Irresponsabili" non esisteva.

L'AI come amplificatore, non come autore

Nel 2024, circa 60 milioni di persone (il 10% dei consumatori globali) hanno usato strumenti di AI per creare musica. Ma ecco il punto: l'82% degli ascoltatori non distingue un brano creato da AI da uno umano, eppure l'81% vuole etichette chiare sui brani generati da AI.

Vogliamo l'AI, ma vogliamo sapere che c'è.

"Irresponsabili" ha risolto questo paradosso dichiarando apertamente la propria natura. Non è un inganno, è un esperimento trasparente. L'AI non ha scelto quali frasi satirizzare, non ha deciso il sound, non ha costruito la narrativa.

L'AI è stata un esecutore straordinario di una visione umana.

Il visual design: l'estetica dell'impossibile

Se il sound era l'esca, il visual design era l'amo.

Ho creato un'estetica riconoscibile usando Midjourney e Stable Diffusion: immagini che mescolano l'iconografia della protesta italiana con un'ironia surreale. Scene impossibili rese fotorealistiche: manifestanti con scritte assurde, situazioni politiche surreali, primi piani di un cantante che non esiste.

Una delle critiche più frequenti? "Si vede che è AI."

Esatto. Ed è voluto.

L'uncanny valley funziona per la satira: abbastanza realistica da comunicare, abbastanza "off" da segnalare l'ironia.

La scelta di Spotify: combattere da dentro

Ho esitato a lungo. Spotify rappresenta tutto ciò che non amo del sistema musicale. Ma una cara amica mi ha dato un consiglio prezioso: "Per combattere il sistema devi starci dentro. Non hai i numeri per combatterlo da fuori."

"Irresponsabili" è su Spotify non perché ho ceduto, ma perché ho scelto il campo di battaglia. È un compromesso? Sì. È necessario? Assolutamente.

Il framework della satira generativa

Dopo mesi su "Irresponsabili", ho sviluppato un metodo in 5 fasi:

  1. Cattura la materia prima autentica – Non inventare, documenta l'assurdo
  2. Identifica il codice culturale – Quale sound/formato risuona con il pubblico?
  3. Usa la tecnologia per amplificare – L'AI esegue, tu dirigi
  4. Mantieni la coerenza estetica – Sound, visual e copy devono parlarsi
  5. Pubblica senza aspettative – L'autenticità non si può forzare

L'etica della trasparenza

Una delle decisioni più importanti: dichiarare sempre apertamente l'uso dell'AI.

Nelle descrizioni: "Musica generata con AI"
Negli about: "Progetto di satira AI-assisted"
Nelle interviste: trasparenza totale sui tool usati

Perché?

Il 75% dei consumatori apprezza la trasparenza sull'AI. Quando sei trasparente, le persone ti premiano. Zero polemiche, solo curiosità.

Una confessione finale

Le metriche per natura mi fanno schifo. Ma in questo lavoro diventano importanti perché sono sentimento popolare.

Un milione di views non è un numero – sono un milione di persone che hanno deciso di fermarsi. Sessantamila like non sono vanità – sono sessantamila persone che hanno detto "questo mi rappresenta".

E gli infiniti messaggi privati, quelli non si misurano. Sono "grazie per aver detto quello che penso", sono "finalmente qualcuno che ride dell'assurdo".

L'AI può creare musica indistinguibile dall'umana. Ma serve un umano per decidere cosa quella musica deve dire.

Il progetto continua. Altre canzoni sono in arrivo.

Solo con la trasparenza di chi ha capito che l'arte migliore nasce quando smetti di inseguirla e le permetti di trovarti.